lunedì 14 luglio 2008

niente più posta?


Ferie estive dei postini ed è caos a Bolzano. Mancano i sostituti. Diversi contratti a termine infatti, in scadenza al 30 di giugno, pare non siano ancora stati rinnovati dall’azienda. Motivo per cui, in molte zone della città la posta non arriva da giorni o viene consegnata con gravi ritardi. E i sindacati lamentano la mancanza di almeno 25-30 sportellisti.
Difficile spiegare con precisione cosa stia accadendo, ma sono almeno una decina di giorni che in città le voci si rincorrono, fra l'incredulo e lo scandalizzato. La stessa redazione dell'Alto Adige è stata tempestata da telefonate di bolzanini imbufaliti. Qualcuno lamenta l'assenza totale di corrispondenza nella propria cassetta da due o tre giorni, ma altri non ne ricevono da almeno una settimana. Le zone colpite vanno da via Vittorio Veneto a piazza Mazzini, da via Torino al Centro.
«Almeno sette giorni che attendo corrispondenza importante - racconta una signora residente a Gries - ma la cassetta è sempre vuota». Ieri mattina, precisa, «ho incontrato un postino: gli ho chiesto cosa stesse succedendo. Mi ha risposto che avevano appena ripreso la consegna delle raccomandate, dopo giorni e giorni». Altri utenti hanno telefonato alla posta centrale di piazza Parrocchia, per chiedere informazioni. Pare che il direttore della filiale abbia esclamato di essere lui stesso vittima dei disservizi. Pare poi che al Cpo di via Resia gli accumuli di corrispondenza abbiano raggiunto livelli ragguardevoli.
Notizie precise non ne esistono, anche perché gli stessi sindacati non riescono a farsi un'idea corretta dello status quo. «In estate succede sempre», racconta Alfred Ebner della Cgil. «I postini vanno in ferie, i contratti a termine magari scadono, e si tarda a rinnovarli». Se in passato trascorrevano due o tre giorni, adesso possono anche passare settimane. E i "nuovi" non conoscono bene le zone assegnate, per cui la consegna subisce notevoli ritardi.
Conferma Maurizio Cultraro, della Cisl. «Quale sia il gap attuale fra necessità e realtà, noi non lo sappiamo. L'azienda tace: non ci fornisce i dati, più volte richiesti. Attualmente in provincia stimiamo che manchino almeno una trentina di postini».
Ma altre stime parlano di una cinquantina. E non è finita qui. «Il 22 luglio - prosegue - ci incontreremo con i vertici provinciali per discutere della precaria situazione agli sportelli. Ora come ora siamo sotto di 25 o 30 sportellisti. Se ce li dessero, le filiali in piazza Adriano e piazza Parrocchia potrebbero rimanere aperte al pomeriggio». Cultraro si augura che l'azienda risponda con numeri e cifre, «perché sono 16 mesi che non si rispettano gli accordi».

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